La monografia, che accompagna la prima grande retrospettiva italiana dedicata a Tracey Moffatt, raccoglie oltre 120 fotografie dei più diversi film realizzati dall'artista australiana a partire dal 1989. "Making art is quite therapeutic", ha detto una volta Tracey Moffatt parlando di sé. Questo breve assunto rivela molto della personalità dell'artista e soprattutto del suo modo di interpretare l'esperienza artistica, pratica che sovente si riferisce a storie e vicende personali. Di origini aborigene, ma cresciuta in una famiglia bianca cui era stata data in affido secondo la politica dell'epoca, Tracey Moffatt (Brisbane, 1960) si lascia affascinare velocemente dalla cultura pop che caratterizza il clima di quegli anni. Immagini tratte da riviste, cinema e televisione iniziano a costituire quell'universo simbolico che diventerà un punto di riferimento nella maggior parte dei suoi lavori, accanto al tema sempre presente e in parte autobiografico della ghettizzazione-segregazione vissuta e intesa in tutti i suoi aspetti: razziali, sociali, sessuali. Ricordi infantili tornano alla memoria mescolandosi alla cultura di massa, alla cultura dominante nel nostro tempo, e non vi è più differenza. Tutto si confonde in un racconto poco lineare costruito su più livelli narrativi ed emotivi. Tracey Moffatt, con le sue 'pitture fotografiche', frammenti di racconti immaginati o reali, vissuti o raccontati, riesce a mettere in luce in modo esemplare i contrasti interni alla società e a ognuno di noi. Scopriamo dunque, attraverso forme e tecniche che sembrano appartenere al mondo del sogno, dell'inconscio e del mito, 'between dreams and reality' appunto, che i conflitti di ogni giorno sono comuni a tutte le civiltà, anche se, nella realtà, si manifestano volta per volta con modalità diverse a seconda del contesto e della cultura da cui scaturiscono. I temi che la Moffatt tratta, il razzismo, la condizione femminile, il disagio giovanile delle periferie, li troviamo a Brisbane come a Milano, così come in qualunque altro luogo abitato. In qualche modo la tragedia 'normale', quella della vita di tutti i giorni, ci viene qui narrata con una messinscena, su un palcoscenico inventato, da personaggi in posa in una dimensione onirica. Tracey Moffatt inventa sogni per parlare in modo diretto e universalmente comprensibile della realtà. La crudeltà e la tragicità dei soggetti trattati sono enfatizzate dalla bellezza ricercata, da rivista patinata, della scena che vediamo. Introdotta da un saggio di Filippo Maggia ("Between Dreams and Reality"), la monografia comprende il catalogo delle opere dell'artista ("Under the Sign of Scorpio"; "Adventure Series"; "Fourth"; "Scarred for life II"; "Laudanum"; "Up in the Sky"; "Guapa (Good Looking)"; "Scarred for Life"; "Something More"), seguito dalla biografia e dalla bibliografia.
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Titolo: Tracey Moffatt. Between Dreams and Reality. Ediz. italiana
Autore:
F. Maggia
Editore: Skira
Data di Pubblicazione: 2006
Pagine: 144
Formato: Brossura
ISBN: 9788876249204