Boccioni pittore scultore futurista. Catalogo della mostra (Milano, 5 ottobre 2006-7 gennaio 2007)

Laura Mattioli Rossi

Mentre altrove l'arte contemporanea, e in particolare l'arte dell'Avanguardia, fu negletta o ignorata, a Milano, anche durante il Fascismo, l'opera di Boccioni raccolse consenso e interesse. In occasione della grande mostra dedicata all'artista al Castello Sforzesco nel 1933, Filippo Tommaso Marinetti scrive al podestà per proporre al Comune l'acquisto della scultura "Forme uniche della continuità nello spazio" su richiesta di Giorgio Nicodemi, Soprintendente capo delle Civiche Raccolte di Storia ed Arte di Milano. La motivazione è semplice e veritiera: "Le scolture del Boccioni sono diventate rarissime, e questa, di cui S.E. Marinetti possiede l'originale, è certamente la più notevole che sia rimasta, così che si crede veramente utile di poter assicurarla alle raccolte del Comune, soprattutto per aver modo di testimoniare un movimento artistico che ebbe nei suoi sviluppi una grande importanza." Poco dopo, il primo febbraio 1934, il Comune delibera l'acquisto della scultura. Oggi, non al Castello, ma a Palazzo Reale, con numerose opere, pitture e sculture, si celebra il Boccioni futurista, una delle personalità più complesse e originali del suo tempo. La riproposta delle più importanti pitture conservate a Milano, in collezioni pubbliche e private, e dell'intero corpo delle sculture nelle fusioni storiche in bronzo, compensa dell'incredibile decisione dello scultore Pietro da Verona che, nel 1927, a poco più di dieci anni dalla morte dell'artista, "arbitrariamente fece demolire tutte le opere di scultura di gesso che Umberto Boccioni aveva eseguite" e, recuperate le anime di ferro dei gessi, ne fece portare i resti alla discarica di Acquabella, in fondo a Corso Indipendenza. Là, con rabbia e sgomento, Bisi troverà frammenti di gesso, anche dipinti di rosso, per la scultura "Sviluppo di una bottiglia nello spazio". In coincidenza con questa mostra riparatrice, curata da Laura Mattioli Rossi, inaugurando con buon anticipo le celebrazioni del centenario futurista del 2009, il Comune di Milano, per le Civiche Raccolte d'Arte, ha acquistato un prezioso archivio di lettere, fotografie e documenti presso la pittrice Adriana Bisi-Fabbri, vedova di Marco Bisi, allievo dello scultore ferrarese Arrigo Minerbi. Dopo la morte di Boccioni, il 17 agosto 1913 a Verona, fu organizzata in Palazzo Cova a Milano, nella Galleria Centrale d'Arte, la "Grande esposizione Boccioni pittore e scultore futurista" con un catalogo che include 439 dipinti e opere su carta e 9 sculture. Nelle più resistenti fusioni in bronzo, prevalentemente postume, esposte ora in Palazzo Reale, si compie l'auspicio di Apollinaire ricordato dallo stesso Boccioni in una lettera a Vico Baer: "Apollinaire completamente rappacificato è sempre con me. Vuole che appena a Milano metta in bronzo parecchie cose. Dice che non vi sono più che io nella scultura moderna. Ha detto che alcune delle mie opere sono dei veri documenti storici che bisogna conservare". Oggi, dopo tante traversie, ne siamo perfettamente consapevoli. (dalla Prefazione dell'on. Vittorio Sgarbi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano)

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Titolo: Boccioni pittore scultore futurista. Catalogo della mostra (Milano, 5 ottobre 2006-7 gennaio 2007)
Autore: Laura Mattioli Rossi
Editore: Skira
Data di Pubblicazione: 2006
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ISBN: 9788876248375