Le nuove istanze devozionali promosse dalla Controriforma hanno dato luogo, tra il XVII e il XVIII secolo, a numerosi interventi di rinnovamento rivolti a importanti monumenti sacri: dalle basiliche romane alle chiese abbaziali e alle cattedrali gotiche di tutta Europa. Il forte potenziale simbolico di questi edifici e la volontà di mantenere una continuità - ideale e materiale con l'esistente hanno dato luogo a un singolare connubio tra il nuovo linguaggio barocco, con la sua forza unificante, e un'antichità non accettata nelle concezioni artistiche dell'epoca, ma di fatto accolta e reinterpretata. Esigenze liturgiche, politiche o di statica dell'edificio hanno dato luogo a un'ampia casistica di relazioni tra spazi, elementi strutturali e decorativi; un fenomeno per lungo tempo sottovalutato o letto attraverso le categorie del restauro moderno. Da quali valutazioni scaturivano le finalità conservative in un orizzonte lontano dallo storicismo? Le motivazioni simboliche, pratiche, ideologiche di tali interventi hanno radici comuni o sono più forti le specificità delle singole realtà geoculturali? Rispetto a tali interrogativi questo libro offre un terreno comune di confronto, assieme a una riflessione sui rapporti tra progetto e preesistenza in un momento in cui la contemporaneità si interroga sul ruolo da affidare al patrimonio architettonico e in cui si indebolisce la fiducia di un effettivo, profondo rapporto con il nostro passato.
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Titolo: Alla moderna. Antiche chiese e rifacimenti barocchi: una prospettiva europea. Ediz. italiana e inglese
Autore:
C. Varagnoli,
A. Roca De Amicis
Editore: Artemide
Data di Pubblicazione: 2015
Pagine: 286
Formato: Brossura
ISBN: 9788875752200