Un'indagine appassionata per tracciare il profilo di un personaggio troppo a lungo ignorato, simbolo autorevole - ancor più di Pietro - di una Chiesa primitiva, fortemente ancorata al giudaismo del suo tempo. Un'inedita visione degli albori della Chiesa, non di quella dell'ortodossia che più tardi trionferà, ma di quella - inizialmente dominante - di coloro che non andavano nel senso della Storia. Giacomo si oppose a Paolo, le cui idee trionfarono e portarono inevitabilmente alla separazione del cristianesimo dal giudaismo. Fratello di Gesù? Figlio di Maria e Giuseppe? Gran parte della storiografia contemporanea lo ammette. Morto trentanni dopo il fratello Gesù, Giacomo sovente è identificato come cugino al fine di non contraddire il credo fondamentale della Chiesa cattolica romana sulla Verginità perpetua di Maria. Dopo la morte di Gesù e la fuga di San Pietro da Gerusalemme, Giacomo fu il capo di questa Chiesa ed ebbe un peso importante nelle decisioni del primo concilio; a lui facevano capo gli Ebrei cristiani; ebbe una parte considerevole nell'ultima permanenza gerosolimitana di San Paolo. Quale primo Vescovo di Gerusalemme godette fama di santità tanto presso i cristiani che presso i non cristiani e per tale motivo fu denominato 'il Giusto'. L'anno 62, per istigazione di Ananos, fu lapidato.
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Titolo: Giacomo fratello di Gesù. Una inedita visione degli albori della Chiesa
Autore:
Pierre-Antoine Bernheim,
Manrico Murzi
Editore: ECIG
Data di Pubblicazione: 2005
Pagine: 309
Formato: Brossura
ISBN: 9788875440985