Il sistema educativo e culturale del nostro Paese è stato caratterizzato e lo è tuttora dalla barriera artificiale sollevata tra cultura umanistica e cultura scientifica. Lo strutturalismo ha cercato di superare questa barriera pretendendo di imprimere "scientificità" alla metodologia critica, attraverso l'eliminazione delle componenti valutative di carattere "ideologico", e, quindi, di realizzare, per tale via, l'"oggettività" analitica. Sul fronte opposto, la critica definita genericamente "sociologica" ha spesso circoscritto l'analisi delle opere letterarie al loro nesso con il contesto economico-sociale, stabilendo degli automatismi nel rapporto tra "struttura" e "sovrastruttura". Il problema va ben impostato. Non si tratta di dare "scientificità" al metodo critico, perché la critica letteraria non è una scienza. L'attività critica deve investire la totalità dell'esperienza umana, inchiodandola nei suoi momenti decisivi: poetici, filosofici, sociali, politici e scientifici. La vera critica sociologica è, sulla scorta di De Sanctis e di Gramsci, "critica integrale".
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Titolo: I confini della letteratura. Filosofia e scienza nell'opera letteraria. Da Dante a Leopardi
Autore:
Antonio Catalfamo
Editore: Solfanelli
Data di Pubblicazione: 2014
Pagine: 264
Formato: brossura
ISBN: 9788874978748