Del perché l'economia africana non è mai decollata

Maurizio Milani

Ho sempre avuto il vizio di truffare il mio datore di lavoro. Ho detto all'editore che questi pezzi erano nuovi, invece oltre ad averli quasi tutti già pubblicati per "Il Foglio", in precedenza li avevo spacciati alle seguenti riviste: "Gente Motori", "Bar Giornale del Trentino", "Smemoranda", "Il Piccolo" (quotidiano di Trieste), "Il Giornale della Nuova Caledonia" (per italiani all'estero). Quest'anno compio 46 anni per cui voglio mettere su una truffa un po' più completa. Ieri però mi hanno scoperto. Sia l'ufficio legale del "Foglio" sia quello della casa editrice mi hanno messo l'ipoteca sulla tenuta di Castelporziano (1500 ettari tra boschi e seminato). Sarebbe di pertinenza del Quirinale ma io l'ho vinta a dadi al segretario di Ciampi l'anno scorso durante la parata del Due giugno. Il Presidente Napolitano non è stato ancora informato di ciò... per quello non è nemmeno stato informato dall'Aeronautica militare dell'ufo crash che si è verificato a Siracusa il 20 aprile 1985. Rinvenuti alieni nella navicella e portati nella roulotte di Moira Orfei la notte stessa. Vengono tuttora usati come inservienti del circo. Se i loro amici extraterrestri vengono a cercarli, dobbiamo dire loro che sono scivolati nelle docce pubbliche di Treviso e da allora sono stati avviati alla pastorizia. Lavorando con Maurizio Milani è difficile scegliere: scegliere i pezzi da pubblicare (scrittore prolificissimo), scegliere i titoli (una lunga raccolta di titoli geniali per ciascuno dei suoi libri), scegliere tra le numerosissime citazioni di colleghi artisti, giornalisti e critici illustri, trasversali e tutte dense della stessa ammirazione senza riserve. Non è una novità: abbiamo sempre creduto che Maurizio Milani fosse un comico eccezionale. E un acuto interprete del nostro tempo. E uno straordinario entertainer. Ma anche un bravissimo scrittore. Per presentare il suo settimo libro, in un momento in cui tutti coloro che si occupano a vario titolo di cultura e spettacolo si dichiarano "innamorati fisso" di lui e lo vogliono con sé sulle pagine dei loro giornali e nei loro programmi alla radio e in tv, Kowalski desidera cedere la parola ad alcuni dei fan più accaniti: "Modesta proposta: prima o poi, bisognerà decidersi ad accogliere Maurizio Milani nel posto che gli spetta. Tra i grandi scrittori italiani. Due sono le cose che uno scrittore dovrebbe avere: un mondo e una lingua. Maurizio Milani ha un mondo, e ha anche una lingua. Sei libri in dodici anni bastano e avanzano per accertarne la bravura, se uno non ragiona così male da scambiare il divertimento per il nemico numero uno della letteratura." (Mariarosa Mancuso, Il Foglio) "Milani è soprattutto un geniale comico di pensieri sghembi, carichi di nebbie come la piana del Po da dove viene." (Anna Bandettini, la Repubblica) "Unico. Per ferocia, disincanto, tristezza e malinconia struggente." (Aldo Giovanni e Giacomo) "È un genio." (Ale e Franz) "Supermoderno, con tempi comici incredibili e una sublime ironia." (Antonio Albanese) "Tra noi comici ci sono come delle gerarchie, e lui è Dio in questo momento." (Daniele Luttazzi)

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Titolo: Del perché l'economia africana non è mai decollata
Autore: Maurizio Milani
Editore: Kowalski
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine: 218
Formato: Brossura
ISBN: 9788874966295