Nell'ambito della letteratura dialettale del Novecento in Abruzzo è da segnalare questo Dante abruzzese, un esperimento assai originale, finora inedito, realizzato dal poeta di Rocca Pia, Vincenzo De Meis: una raccolta di cento sonetti in vernacolo ognuno dei quali ispirato da un canto della Divina Commedia dell'Alighieri. Si tratta di un'opera altamente originale e difficile da inquadrare nel genere; da un lato può essere definita come una sorta di traduzione della Divina Commedia visto che la trama, i personaggi, le vicende, partono sempre, di volta in volta, dal testo originale, dall'altra però la riduzione di un canto intero ad un sonetto, fa sì che il testo in vernacolo sia altra cosa rispetto a quello di partenza. E inoltre all'insegna del gioco e del divertimento che l'opera viene concepita; De Meis decide di compiere sostanzialmente una parodia della Divina Commedia, dei suoi personaggi e delle sue vicende. Un vero e proprio travestimento comico reso possibile anche grazie all'atteggiamento ora beffardo, ora ironico del poeta mentre guarda dall'alto le scene intervenendo con commenti, battute di spirito e quant'altro.
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Titolo: Dante abruzzese
Autore:
D. D'Alimonte,
Vincenzo De Meis
Editore: Tabula Fati
Data di Pubblicazione: 2015
Pagine: 88
Formato: Brossura
ISBN: 9788874753956