La crescente nostalgia per la Russia porta A. N. Tolstoj alla ricerca di un nuovo genere letterario, che gli spiani la strada per il rientro nella sua amata Patria: così nascerà Aelita (e qualche anno dopo L'iperboloide dell'ingegnere Garin), dove il viaggio su Marte rappresenta una fuga dalla terra natia. Pertanto quando Los' (alter ego dell'autore) si definisce "fuggiasco e vigliacco" è l'autore stesso a formulare la sua autoaccusa per non essere riuscito a sopportare il peso della rivoluzione ed essere fuggito all'estero; infatti dirà Los': "E difficile staccarsi dalla Terra. E anche difficile staccarsi da casa. Dal villaggio vai verso la strada ferrata e dieci volte guardi indietro. L'izba, ricoperta di paglia, è il tuo luogo, a cui sei abituato." Nonostante la fantascienza fosse per Tolstoj un genere letterario totalmente nuovo, la sua versatilità di scrittore e il suo stile energico e discorsivo, rendono le sue opere positive, piacevoli e cariche di una suspense non angosciante, proprio per questo Aelita e L'iperboloide dell'ingegnere Garin saranno destinati a rimanere alla base della tradizione della naucnaja fantastika fino alla fine degli anni sessanta.
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Titolo: Aleksej Nikolaevi Tolstoj e gli esordi della fantascienza sovietica
Autore:
Daniela Marcantonio
Editore: Prospettiva Editrice
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine: 97
Formato: Brossura
ISBN: 9788874186327