La prima volta che ha visto Helena, Ismail Radjik era appena tornato a Tirana dopo otto lunghissimi mesi di servizio militare. Con la bisaccia da soldato appesa alla spalla, aveva bussato alla porta di villa Radjik e gli aveva aperto proprio lei: in punta di piedi sulla soglia, scalza, con un accappatoio troppo grande sul quale sgocciolavano come punte di pennelli le ciocche di capelli bagnati. Ismail aveva sentito una profonda inquietudine e aveva faticosamente cercato di nascondere l'imbarazzo. Helena è 'la ragazza del Nord' che Viktor, suo fratello, ha preso in moglie, in un matrimonio a cui lui non ha potuto assistere, ma che ha a lungo immaginato: le lampadine colorate sulla pista da ballo, la musica che si leva al di sopra delle voci e delle risate, l'odore del gulasch e della cotognata al forno e i dolci di semi di sesamo e latte condensato... Viktor gli aveva comunicato il suo legittimo orgoglio nell'aver sposato una ragazza semplice, e Ismail aveva immaginato il fratello che se ne andava in giro con la testa più eretta del solito e con uno sguardo che calava dall'alto in basso, come quello di un'aquila. Ora, però, in quella enorme casa che svetta al di sopra degli alberi come un faro, la presenza di Helena è, per Ismail, una costante fonte di turbamento. La madre di Ismail è misteriosamente morta quando lui aveva cinque anni, e a villa Radjik il ragazzo ha sempre vissuto in una comunità maschile: lui, il vecchio padre Zanum e Viktor, che gli somiglia come una goccia d'acqua, stessi capelli castani, stesse labbra carnose, ereditate dalla madre, stessa fronte alta, ma caratteri differenti, orgoglioso e spavaldo quello di Viktor, timido e impacciato quello di Ismail. Così timido, che Ismail non osa sollevare lo sguardo quando la giovane cognata siede in biblioteca, sullo stesso divano su cui di solito sedeva Lei, la madre; oppure quando si china su un letto per sistemare la piega di un lenzuolo; o quando apre un balcone per ventilare la stanza che d'improvviso è inondata da una luce tenue e rosata, identica a quella delle mattine quasi dimenticate in cui la madre entrava in stanza per svegliare lui e suo fratello... "Gli amanti", romanzo finalista del Premio Pianeta 2003 che ha segnalato all'attenzione della critica e del pubblico spagnoli il talento di Susana Fortes, narra della forza sovversiva dell'amore, capace di travolgere anche la più feroce e fredda delle tirannie. Quello che più sorprende, tuttavia, è la scrittura di Susana Fortes: descrivendo l'Albania comunista, in cui il potere non è che un'ottusa e astratta legge, ci mostra, come raramente accade nella letteratura, un luogo in cui vive gente toccata da un'intensa passione e in cui la vita è alterata per sempre dalla legge del cuore.
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Titolo: Gli amanti
Autore:
Susana Fortes,
Silvia Sichel,
S. Sichel
Editore: Neri Pozza
Data di Pubblicazione: 2004
Pagine: 185
Formato: Brossura
ISBN: 9788873059943