Il 12 novembre 1989 - vent'anni or sono - il segretario del Partito comunista italiano Achille Occhetto annunciò, tre giorni dopo la "caduta del Muro di Berlino", il cambio di nome del partito fondato da Gramsci nel 1921, avviando due anni di dibattiti appassionati a cui presero parte centinaia di migliaia di persone. E dando inizio, di fatto, alla "morte del Pci". Dopo la quale come tessere di un domino - mutarono radicalmente la sinistra, tutti i partiti e l'intero sistema politico italiano. Questo libro ricostruisce il dibattito di quei due anni, le ragioni degli schieramenti favorevoli o contrari allo scioglimento del Pci, delineando sinteticamente e in modi a tutti comprensibili l'identità di quel partito, la sua peculiarità (dovuta, oltre che a Gramsci, a dirigenti della levatura di Togliatti e Berlinguer), i suoi errori, il suo declino, la sua fine, indagandone le cause nella storia e nei cambiamenti di cultura politica. E cercando anche di capire cosa l'odierna "sinistra invertebrata" (Perry Anderson) debba "copiare" da quella forza politica che fu il più grande partito comunista dell'Occidente.
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Titolo: La morte del PCI
Autore:
Guido Liguori
Editore: Manifestolibri
Data di Pubblicazione: 2009
Pagine: 191
Formato: Brossura
ISBN: 9788872855911