Hanno rinnovato i modi e i linguaggi della scrittura femminile ponendosi al di fuori delle forme della tradizione letteraria, spezzando i confini tra discipline, muovendosi tra lingue e culture diverse, dando voce al corpo secondo un'estetica del discontinuo, dell'asimmetrico, capovolgendo i canoni del bello e del brutto, corteggiando l'eccesso e la mostruosità, imponendo sguardi disparati; hanno scritto di oppressioni e discriminazioni, di identità multiple, di scontri interiori ed esteriori tra mondi, di resistenza e di rivoluzione, di tortura e martirio: sono le protagoniste di queste pagine, rappresentanti di quella liminalità femminile che si esprime attraverso innesti, metamorfosi e contaminazioni tra mondo animale, vegetale e umano. Il legame con le tradizioni "originarie" non è visibile; l'appartenenza a questa o quella cultura mai veramente conquistata. Muovendo dalla teoria femminista e dal suo incontro con le principali correnti critiche della modernità, l'autrice esplora la scrittura di queste rappresentanti di una diaspora etnica, culturale e identitaria più o meno famose del mondo sia anglofono nelle sue sovrapposizioni con quello indiano, africano, nativo americano sia arabo-francofono, senza trascurare le straniere che scrivono nella nostra lingua.
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Titolo: La voce dell'altra. Scritture ibride tra femminismo e postcoloniale
Autore:
Lidia Curti
Editore: Booklet Milano
Data di Pubblicazione: 2006
Pagine: 238
Formato: Brossura
ISBN: 9788869167690