«Caro Gigi, Carlo Levi diceva che il futuro ha un cuore antico. Spesso tu mi hai chiesto chi eravamo? Poi il tempo fuggiva sempre, e forse non ho mai saputo essere esauriente. Così ti ho scritto queste note. [...] Più che una memoria, è un lungo racconto che attraversa sessantanni di vita.» Comincia così il libro che Cesare Roccati scrive per raccontare al figlio la sua vita, "vissuta con tanta gente e come tanta gente". Una memoria personale - l'infanzia di provincia, la vita nel dopoguerra a Chieri, 12.000 abitanti e 12 chiese, la varia umanità del caffè di paese, - e una storia collettiva - la Fiat, l'autunno caldo, la Gazzetta del Popolo, l'autogestione, il sindacato, La Stampa, l'arte - con lo sguardo sempre rivolto all'altro, a chi con lui ha fatto o ha assistito a quanto accadeva. Dopo una vita spesa nelle redazioni dei giornali, sul fronte dell'economia, dove con le parole di Luigi Ciotti "Cesare trasformava i numeri nella carne delle persone", l'uomo che coltivava conchiglie era tornato tra le sue antiche colline, col passo lento di chi conosce la terra, per modellare legno da dipingere e trasformarlo in un'avventura, in una denuncia o nelle pagine di un giornale immaginario. Con una prefazione di Luigi Ciotti, e contributi di Marco Zatterin, Olga Gambari, Luciana Santaroni.
Prezzo: € 17,50
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Titolo: L'uomo che coltivava conchiglie. Autobiografia di un giornalista
Autore:
Cesare Roccati,
G. Roccati
Editore: ADD Editore
Data di Pubblicazione: 2018
Pagine: 317
Formato: Brossura
ISBN: 9788867831951