C'era una volta un ribelle. Psicologia e underground

Raffaele Santilli

Influenzati dalle ricerche di Freud e Jung, e dalla cerchia di quegli scrittori che avevano spostato la loro attenzione dalla società all'indagine sulla natura della coscienza, gli artisti del secondo dopoguerra americano ed europeo si resero conto ben presto che per affrontare le loro incertezze e frustrazioni, i loro riferimenti filosofici e artistici dovevano addensarsi su quegli stessi presupposti psichici che più tardi li avrebbero introdotti alla conoscenza del pensiero orientale. La loro utopica ribellione aprì la strada a nuove possibilità, nuove idee, nuove forme di vita e nuovi modelli di pensiero, i valori dei quali, passando attraverso la controcultura si riscontrano nell'attuale pensiero diffuso. Viene ricostruita così la sintesi di quella forma di ribellione pacifica pilotata dalla poetica di Ginsberg e Kerouac, passando dal jazz e dall'avanguardia artistica del Novecento fino a coinvolgere il movimento giovanile degli anni Sessanta e Settanta, il rock in tutte le sue forme e includendovi la ricerca spirituale che passò soprattutto dallo zen. Questi uomini, questi artisti, stanchi del contrasto delle opinioni, facevano pertanto riferimento a ogni forma di cultura alternativa pur di investigare, stimolare la coscienza, gettare uno sguardo in profondità e fare personalmente l'esperienza di come stiano realmente le cose per liberarsi dai vincoli del mondo conosciuto, dal dolore e dalla frustrazione e ritrovare il significato della vita.

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Titolo: C'era una volta un ribelle. Psicologia e underground
Autore: Raffaele Santilli
Editore: Anicia (Roma)
Data di Pubblicazione: 2019
Pagine: 158
Formato:
ISBN: 9788867094301