Il codice in questione è il codice più difficile a concepirsi perché "difficile" è concepire la prova tesa com'è a ricercare la verità, si intende, processuale. Eppure il desiderio, sempre vivo, di tale ricerca sta a significare che la ricerca della prova della verità è propria del processo (nel nostro caso, penale) teso qual è alla ricerca del riscontro tra quello che realmente è accaduto e quello che si configura all'analisi di chi indaga o di chi investiga. Il presente lavoro ha il precipuo obiettivo di coniugare il polimorfismo dell'istituto prova penale - così come elaborato dalla giurisprudenza - con la sistematicità codicistica della prova, la quale si fonda, naturalmente, sulla vasta e complessa ristrutturazione dogmatica del tema portante del processo. In tempi di ventilate riforme epocali, quasi mai approdate in testi legislativi definitivi, è apparso quanto mai opportuno proporre un riordino di tutto il materiale giurisprudenziale raccolto in questi anni, rivolgendo particolare attenzione agli aggiornamenti più recenti che impongono un necessario vaglio critico in senso statico (ricerca e acquisizione) e dinamico (assunzione). Dinanzi alla "latitanza" del legislatore in tema di prova, è lasciato alla prassi giurisdizionale il compito di supplire alla necessaria funzione di conformare i tradizionali strumenti processuali alla realtà del processo moderno.
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Titolo: Codice della prova penale
Autore:
Claudio Papagno,
Sabino Morisco,
Vincenzo Garofoli
Editore: Neldiritto Editore
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine:
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ISBN: 9788866570981