L'egittomania moderna è nata a Pompei. Lì venne alla luce, nel dicembre del 1764, il primo tempio egizio che gli Europei avessero mai visto: il Tempio di Iside. Subito diventò il simbolo dell'Egitto per eccellenza, visitato da letterati, artisti e regnanti di ogni dove. Scatenò una passione per l'Egitto irrefrenabile e fascinosamente connotata da moda, esoterismo e suggestioni massoniche. La sua fantasiosa fortuna fu pressoché infinita tanto nel campo dell'iconografia quanto in quello della letteratura. Ma quel tempio, e la venerazione per la grande e onnipresente Iside, erano assai importanti già nella Pompei antica. Il tempio fu l'unico edificio di culto cittadino restaurato al momento dell'eruzione, mentre gli altri conservavano ancora le macerie del terremoto del 62 d.C. E la quotidianità della devozione popolare a Iside si riconosce ovunque in città, sia nei numerosi sacelli dedicati alla dea nelle varie abitazioni, sia nelle statuette isiache che molti tenevano in casa o appesi al collo come potente amuleto: come la fanciulla che l'eruzione immobilizzò a porta Nola mentre teneva con sé una piccola Iside in argento, che avrebbe dovuto proteggerla nella fuga. A Pompei si riflettono anche gli echi dell'egittomania che aveva colpito un po' tutto il mondo romano antico, specie dopo la conquista dell'Egitto da parte di Ottaviano. Allora le architetture negli affreschi di terzo stile vennero tutte impreziosite da motivi egittizzanti.
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Titolo: Pompei. Nel segno di Iside
Autore:
Cinzia Dal Maso
Editore: 24 Ore Cultura
Data di Pubblicazione: 2013
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ISBN: 9788866481294