«Die Enge»: ristretti nel mondo. Sentirsi stranieri in Kafka, Camus, Buzzati

Mario Gamba, Riccardo Giandrini, Laura Meregalli

Il sentirsi "stretti nel mondo", fuori luogo, stranieri al mondo è certamente un aspetto che accomuna i tre autori (Kafka, Buzzati e Camus) di cui abbiamo scelto di parlare. Sentirsi stranieri è un sentimento doloroso e negativo che perlomeno consente ai protagonisti letterari dei suddetti autori di rendersi autentici ('autentici' nel senso heideggeriano del termine), di sfuggire alla "stupidità di tutte le cose", di percepire appieno la loro profonda fragilità esistenziale, in assoluta mancanza di infingimenti. E il sentirsi estranei può anche assumere talvolta una valenza etica che oseremmo dire positiva: un cercare faticoso di aprirsi all'altro (spesso senza riuscirvi) rinunciando a quel demoniaco senso del possesso privatistico delle cose (in Buzzati ma anche in Kafka) o comunque a quella mostruosa finzione nei rapporti quotidiani che impesta le nostre vite (e qui pensiamo allo "Straniero" di Camus).

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Titolo: «Die Enge»: ristretti nel mondo. Sentirsi stranieri in Kafka, Camus, Buzzati
Autore: Mario Gamba, Riccardo Giandrini, Laura Meregalli
Editore: Giuliano Ladolfi Editore
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 108
Formato:
ISBN: 9788866445180