"Se, accogliendo la definizione di Alejandro Nató, interpretiamo la comunità come "un gruppo specifico di persone che vive in un'area geografica delimitata, condivide una cultura comune, organizzato intorno a una struttura sociale, che si mostra consapevole della sua identità", non è difficile sostenere che tutto quanto costituisce il mondo di un istituto penitenziario comunità non è, se non nella condivisione - non voluta - degli spazi. Eppure, chi conosce il carcere lo sa, in quegli spazi definiti da altri, non voluti, non cercati, si costruisce e si vive una cultura che diventa comune, si definisce una struttura sociale, prende forma un'identità. Un'identità che ricerca, giorno per giorno, una sua definizione e una sua affermazione, e i cui attori si muovono in un protagonismo che è insieme collettivo, individuale e di gruppo. [...] La sfida allora è andare a ricercare quella "terra di mezzo", quegli elementi "altri" che determinano e caratterizzano un istituto penitenziario, rendendolo diverso da un altro, che costituiscono "quella comunità", non eludendo ma gestendone i conflitti e integrando gli interessi degli attori coinvolti. Credo che le interessantissime esperienze raccontate in questo testo costituiscano proprio questo: la sfida alla ricerca di un possibile nell'impossibile, laddove gli aspetti teorici hanno saputo declinarsi nella concretezza della quotidianità, andando a ricercare gli elementi su cui far leva in ogni diverso contesto". (Francesca Romana Valenzi)
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Titolo: Oltrepassare il muro. Percorsi di sensibilizzazione alla mediazione comunitaria in ambito penitenziario
Autore:
Juan Pablo Santi
Editore: Zona
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 142
Formato:
ISBN: 9788864389035