Marco Polo ne II Milione raccontava di una terra d'oriente abitata da nomadi e abili guerrieri che a cavallo conquistarono il mondo, arrivando fino alle porte dell'Occidente. Una storia che nasce fra le genti della steppa, nell'Asia più profonda. E la storia di Temucin, in seguito noto come Gengis Khan: un nomade, un mongolo che seppe aggregare le tribù sparpagliate per le lande asiatiche, trasformando pastori e cacciatori in un'orda di guerrieri invincibili e sanguinari, edificando nel XII secolo l'impero più grande del mondo. Forte di un esercito immenso, e preceduto da una fama atroce e leggendaria, Gengis Khan insidiò buona parte dell'Europa cristiana e mise in crisi la dinastia cinese, imponendo la pax mongolica che consentì alla "via della seta" di aprire i commerci ai mercanti genovesi e veneziani e all'interesse dell'Occidente europeo. Morì il 25 agosto 1227 dopo una lenta agonia, probabilmente a causa di ferite riportate in battaglia. Pare che i suoi resti, non ancora rinvenuti, si trovino nelle montagne del Khentii. La leggenda narra che chiunque si fosse trovato ad assistere al passaggio del carro con la sua salma, avrebbe pagato con la propria vita, accompagnando il suo imperatore nel viaggio verso l'aldilà.
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Titolo: Gengis Kahn
Autore:
Mauro Bocci
Editore: Liberamente
Data di Pubblicazione: 2008
Pagine: 141
Formato: Brossura
ISBN: 9788863110470