Per capire veramente la cultura pop(olare) bisogna, per prima cosa, capire Los Angeles, una non-città composta da mille e una città, uno studio cinematografico sparso in ogni quartiere, disordinato e in continua evoluzione, con la sua artificialità, la sua iconicità, la sua consumabilità visiva e sonora fatta di film, canzoni, fumetti, fantascienza, detective story, videogame, con la capacità di inventarsi e rinnovarsi, con l'essere espressione di una cultura visionaria, il suo appartenere all'universo della comunicazione, esserne la capitale, essere il luogo che ha creato il Sogno Americano, "dove la realtà si trasforma in fantasia e la fantasia diventa realtà". A Los Angeles, più che altrove, il pop, con tutte le nicchie e i sottogeneri propri della cultura di massa, si identifica con ciò che chiamiamo mainstream, che qui ha radici antropologicamente profonde. E se a Londra il pop scomparve il 10 aprile 1970, quando Paul McCartney annunciò la dissoluzione dei Beatles, e una pietra tombale cadde sulla Swinging London, a Los Angeles il pop non è mai finito perché qui è un fenomeno culturale autoctono, una vera e propria "categoria dello spirito cittadino".
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Titolo: Los Angeles e le radici della cultura pop
Autore:
Claudio Castellacci
Editore: Odoya
Data di Pubblicazione: 2024
Pagine: 328
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788862888547