L'importanza avuta dall'acqua nell'antichità è rivelata pienamente da quanto traspare sia dalle testimonianze letterarie, sia da quelle materiali. Soprattutto il fluire continuo che si osserva per le acque sorgive suggerisce immediatamente il perpetuarsi e il rinnovamento dell'esistenza attraverso il ciclo biologico naturale. Al pari degli altri elementi naturali, l'acqua dovette apparire sempre animata, viva e la natura di ciò che la rendeva viva non poteva che essere di origine divina: la sua sacralizzazione non può dunque apparire che il logico esito di questo modo di pensare. Su questa base, scopo precipuo del volume è coniugare l'esame delle manifestazioni cultuali rivolte all'acqua con l'analisi di eventuali resti strutturali o materiali, proponendo, laddove possibile, interpretazioni del culto e delle divinità ad esso correlate. L'ambito geografico della ricerca è quello compreso nelle Regiones VI Umbria e VII Etruria, secondo i confini loro assegnati in antico e definiti a partire dall'età augustea, evidentemente sulla base di fondamenti politici e sociali ben precisi, d'altro canto pienamente confermati anche dai rinvenimenti archeologici. Sono poi inclusi nell'analisi anche i santuari caratterizzati da culti idrici appartenenti all'Etruria nova, territorio del quale avevano del resto percezione già pienamente definita gli autori antichi, nonché quelli relativi all'Etruria campana.
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Titolo: «...Nullus enim fons non sacer...». Culti idrici di epoca preromana e romana (Regiones VI-VII)
Autore:
Claudia Giontella
Editore: Fabrizio Serra Editore
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine:
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ISBN: 9788862273978