Attraversando le legislazioni di diversi Paesi e le varie visioni del doping e del suo utilizzo nel mondo sportivo (ma non solo), l'autore presenta una panoramica ampia e complessa della questione, senza dare risposte definitive ma suggerendo temi di riflessione, sguardi possibili e prospettive non scontate. Arrivando anche a mettere in discussione quello che lo sport è diventato oggi e auspicandone un cambiamento, un ritorno da commercializzazione della performance a tutela della salute e modalità per condividere emozioni, ritorno che non implica un rifiuto della tecnologia ma che anzi di essa dovrebbe avvalersi per contrastare la corruzione e la slealtà. Perché uno sportivo - professionista, ma non necessariamente - non può liberamente servirsi di quegli strumenti che la scienza e il progresso tecnologico gli forniscono per potenziare la sua resa agonistica, o semplicemente per rendere il suo corpo più forte, più prestante, più bello? Domande, queste, che di certo attraversano i vari ambienti del mondo sportivo ma che trovano esplicitamente voce con estrema difficoltà, e restano a serpeggiare in un contesto che affonda le sue radici in un'etica d'altri tempi che ancora cerca di ostentare, un'etica che poggia le sue basi su concetti quali la tutela della salute, l'impegno e - soprattutto - la lealtà. Sotto questa maschera, quindi, l'uso di sostanze dopanti si fa sempre più diffuso, ma nello stesso tempo viene condannato e negato a gran voce.
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Titolo: Il doping tra diritto e morale
Autore:
Sergio Rizzo
Editore: Kimerik
Data di Pubblicazione: 2012
Pagine: 138
Formato:
ISBN: 9788860967954