Self-made man, Warren Buffett è diventato il secondo uomo più ricco dopo Bill Gates facendo quello che fanno tutti, e cioè investendo in borsa senza particolari "colpi di fortuna", ma seguendo una filosofia e un metodo lineari, trasparenti, senza ricorrere all'insider trading. Alla venerabile età di settantasette anni, Buffett continua con pochissimi collaboratori a occuparsi della sua holding, la Berkshire Hathaway, nella quale è concentrato tutto il suo ex patrimonio (dato che ne ha donato la maggior parte alla Fondazione di Bill e Melinda Gates) e quello dei suoi 300.000 azionisti. Ogni anno l'assemblea dei soci si tiene a Omaha, Nebraska - luogo improbabile per ospitare la sede del conglomerato più capace di creare valore negli USA - e migliaia di investitori (veri e propri fan) partecipano alla rituale lettura della lettera agli azionisti, piena di analisi intelligenti, valutazioni sull'etica del business, ammaestramenti per ben investire e battute salaci sui comportamenti degli amministratori delle aziende quotate. L'analisi di decenni di lettere agli azionisti ha permesso a Gianfilippo Cuneo di distillare e spiegare la filosofia di Warren Buffett, nonché di interpretarla nel contesto americano e in quello italiano: la conclusione di Cuneo è che se Buffett fosse nato in Italia non avrebbe mai investito in borsa, ma con il suo fiuto e il suo metodo avrebbe però potuto comprare tante aziende private o allearsi con gli imprenditori vincenti per far crescere il valore dell'azienda.
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Titolo: Così parlò Warren Buffett: lezioni per investire in Italia
Autore:
Gianfilippo Cuneo
Editore: Dalai Editore
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine: 234
Formato: Rilegato
ISBN: 9788860730619