La corte che Benito Mussolini riunì attorno a sé, nella parabola ventennale del suo potere, fu come una gabbia di belve feroci che lui seppe tenere a bada con le arti del domatore da circo. A colpi di dossier segreti che registravano i peccatucci dei suoi più stretti collaboratori, il Duce mantenne sempre alta la tensione tra di loro, li mise gli uni contro gli altri allo scopo di sfiancarli, di rallentarne le ambizioni. Da Starace a Farinacci, da Balbo a Turati, da Bombacci ad Arpinati, da Bottai fino a Preziosi, di tutti il dittatore si servì con abilità e spregiudicatezza. Ma, infinitamente sensibile all'adulazione, Mussolini rimase spesso deluso dai suoi cortigiani, primo fra tutti Dino Grandi, che lo incantò fin dagli esordi salvo poi rivelarsi un infedele per vocazione. I gerarchi, per loro parte, vissero immersi in un'atmosfera di intrighi, bassezze e reciproche rivalità, preoccupati di costruirsi attorno un potentato, piccolo o grande che fosse, in lotta contro quelli nemici. Del resto, come ci racconta con pennellate efficaci e precise Roberto Festorazzi, la vita di ciascuno di questi personaggi è come la trama di un film, o meglio, lo spezzone di un grande affresco cinematografico, quel colossal storico che furono Mussolini e la sua avventura umana, fusi in modo inscindibile nella biografia collettiva degli italiani.
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Titolo: Tutti gli uomini di Mussolini. I gerarchi alla corte del Duce
Autore:
Roberto Festorazzi
Editore: Cairo Publishing
Data di Pubblicazione: 2015
Pagine: 215
Formato: Brossura
ISBN: 9788860525956