Un grande classico che ha rinnovato la nostra conoscenza della cultura greca, ricostruendone gli effettivi canali di trasmissione – la tradizione orale prima, quella scritta dopo – nel vivo del contesto storico e sociale in cui operarono. Tra la cultura greca arcaica e della prima età classica e quella successiva intercorre un vero abisso. Fino a Platone, la poesia trasmessa oralmente era stata il veicolo di diffusione di tutto il sapere scientifico, giuridico, storico, religioso, filosofico: il ritmo armonioso dei versi e i raffinati allettamenti dello stile erano stati strumenti a favore di un rapido e durevole apprendimento di un intero patrimonio culturale. Poesia orale e cultura erano una cosa sola. Sul volgere della fine del V secolo, però, la crisi politica e spirituale conseguente agli sconvolgimenti prodotti dalla guerra del Peloponneso creò le condizioni per un radicale mutamento. Proprio da una situazione di incertezza e instabilità scaturì, per reazione, l’esigenza di un sapere fondato su più solide basi, ordinato criticamente e sistematicamente, un sapere impossibile a trasmettersi se non per il tramite della scrittura. Platone ne sarà l’alfiere: non a caso proprio a lui dobbiamo il celeberrimo verdetto di condanna, espresso nella Repubblica, contro la poesia.
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Titolo: Cultura orale e civiltà della scrittura. Da Omero a Platone
Autore:
Eric A. Havelock
Editore: Laterza
Data di Pubblicazione: 2019
Pagine: 370
Formato:
ISBN: 9788858134948