Ci troviamo in mezzo al guado, o, dantescamente, in una "selva oscura". Quella che viviamo è in primo luogo una crisi di civiltà. Forse un'intera cultura è nella sua fase terminale. Serve un passaggio di coscienza planetario, una trasformazione profonda che rimetta al centro l'umano. Se il problema è mondiale (e coinvolti sono anche il cosmo, l'ambiente), qui il nostro focus è l'Europa. Il titolo del presente libro è quanto mai emblematico e non dà adito ad equivoci. L'Europa ha bisogno di liberazione. Non possiamo accontentarci di una eterna discussione sullo spread, esito di un dominio finanziario che distrugge libertà e democrazia reali (e non virtuali o solo proclamate). Riscoprire le nostre radici culturali è un atto umano e di risveglio. E necessaria e urgente l'idea di una cultura che sappia unire senso critico e utopia (nel senso di possibile trasformazione), smascheramento dell'ideologia e nuove visioni, logos e interiorità, riflessione e prassi. Se rivoluzione è una parola sospetta, perché macchiata di violenza e sangue, se riformismo appare categoria debole e insufficiente rispetto alla svolta richiesta, se trasformazione rischia di essere solo interiore e non esteriore, abbiamo bisogno di una nuova articolazione, di una trasformazione rivoluzionaria, che sappia unire un risveglio dall'intimo con una pratica radicale di liberazione.
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Titolo: Liberare l'Europa. Tra pensiero critico e nuove visioni
Autore:
P. Gioia,
G. Vacchelli
Editore: Mimesis
Data di Pubblicazione: 2016
Pagine: 60
Formato: Brossura
ISBN: 9788857531274