Il XXI secolo in Occidente nasce sotto il segno del terrore e dell'alterità. Queste due figure sembrano essere il prisma da cui si irradia ogni interpretazione del contemporaneo. Roger Bartra ci offre una lettura antropologica ai problemi attuali generati dalla paura dell'altro e dalla radicalizzazione della difesa delle identità etniche, religiose e nazionali, alla base del terrorismo. Il relativismo antropologico può giustificare gli agghiaccianti episodi dell'11 marzo 2004 di Madrid e dell'11 settembre 2001 di New York? E davvero necessario accogliere e rispettare espressioni religiose e politiche intolleranti? E ancora, le frontiere sono un territorio di fertilità e scambio o una barriera da presidiare? L'antropologo messicano esamina alcuni dei problemi più rilevanti che caratterizzano le nostre società postmoderne: gli effetti dei processi migratori nel tempo della globalizzazione, i crescenti fenomeni di intolleranza e le reti immaginarie del potere che da un lato privilegiano e legittimano l'assimilazione a una norma sempre più standardizzata e condivisa, dall'altro discriminano le diverse forme di alterità, di classe, di etnia, di religione. In queste pagine il lettore troverà uno spazio di riflessione su alcune delle questioni più attuali che affliggono la contemporaneità e, insieme, un affresco dei "dilemmi dell'Occidente postmoderno", capace di riconfigurare l'immagine dell'altro e scompaginare la paura... Introduzione di Edoardo Balletta.
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Titolo: I territori del terrore e dell'alterità
Autore:
M. C. Secci,
Roger Bartra
Editore: Mimesis
Data di Pubblicazione: 2015
Pagine: 139
Formato: Brossura
ISBN: 9788857523088