Giuseppe Garibaldi è uno snodo primario di quelle dinamiche dai tratti spesso paradossali capaci di dare forma all'impossibile trasformando un'idea culturale in una realtà statuale grazie a conservatori rivoluzionari e a rivoluzionari disciplinati. Circondato da un alone taumaturgico e al tempo stesso attore rilevante di un processo di modernizzazione politica e culturale, egli rappresenta un mix di antico e di moderno attorno al quale si delinea un vero e proprio culto laico, intriso di aspettative moderne e di ritualità antiche. Figura di spicco del pantheon ufficiale del Risorgimento organizzato dall'alto, coinvolse settori della popolazione tradizionalmente al di fuori della sfera d'influenza governativa, vedendo partecipe di tutto questo anche l'universo femminile. E su questo sfondo che si definisce, a partire dalla metà dell'Ottocento, un impetuoso mito garibaldino capace, pur con forme, prospettive e incisività differenti, di catalizzare incessantemente l'attenzione su di sé fino ai giorni nostri. E d'altronde la stessa attuale vitalità della figura e del mito di Garibaldi contribuisce a mantenere storiograficamente viva la necessità di un confronto con il suo mito o, meglio ancora, con la pluralità dei suoi volti. Come ha preso forma questo mito? Con quali caratteri? Con quali aspettative? E come ha interagito con le vicende politiche di questo Paese? Sono queste alcune delle domande con cui si confrontano i saggi qui raccolti.
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Titolo: Giuseppe Garibaldi. Il mito, la storia
Autore:
P. Genovesi
Editore: Franco Angeli
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine: 160
Formato:
ISBN: 9788856844641