Se la modernità è l'epoca in cui l'uomo pone le domande cruciali sull'esistere non più a un dio ma a se stesso e ai suoi simili, il passaggio alla postmodernità si può leggere come l'esaurirsi delle risposte a quelle domande, o quantomeno la difficoltà e la confusione nel rispondere. L'idea di questo libro nasce da una duplice esigenza: decifrare il fenomeno della globalizzazione attraverso quattro parole chiave - paura, lavoro, politica, migrazione - e intrecciare queste tematiche alle riflessioni di quattro fra i principali interpreti della contemporaneità: Zygmunt Bauman, Ulrich Beck, Luciano Gallino, Anthony Giddens. L'idea di un pensiero critico del mercato del lavoro, dei pregiudizi verso gli stranieri, della sottomissione ad una classe politica trasformata in casta, del restare preda di paure ancestrali che si pensava da tempo superate, rappresenta un contributo fra i più significativi per la costruzione di un mondo finalmente a misura d'uomo. In un mondo sempre più smarrito, preda di un'economia-destino da subire rassegnati e privi di bussole che un tempo aiutavano a stabilire una rotta per provare a vivere con dignità, l'autore ci invita a coltivare un'idea di pensiero libero di contribuire a cambiare ciò che merita di essere cambiato.
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Titolo: La società smarrita. Quattro letture del presente fra paure, crisi e migrazioni
Autore:
Ruggero D'Alessandro
Editore: Franco Angeli
Data di Pubblicazione: 2010
Pagine: 176
Formato:
ISBN: 9788856825480