Nel corso del XVIII secolo presso tutti i governi degli antichi stati italiani si avvertì, con un'urgenza maggiore rispetto al passato, la necessità di una riforma profonda dell'amministrazione statale anche se i risultati furono spesso contrastanti e non privi di contestazioni. Nei ducati di Parma e Piacenza si visse la medesima esperienza e alla metà del secolo, subito dopo l'insediamento della nuova dinastia borbonica, si aprì una fase di febbrile attività durante la quale si tentò di superare quel complesso di privilegi sociali, tradizioni legislative e ritardi amministrativi che si riteneva impedisse lo sviluppo economico e il rafforzamento politico dello stato. Questa stagione trovò il proprio miglior interprete in Guillaume Léon Du Tillot, ai vertici del governo ducale per oltre dieci anni, il quale impostò un percorso di riforme caratterizzato da una spiccata attenzione alla politica fiscale e a quella ecclesiastica. Il libro ripercorre il suo tentativo di estendere il controllo statale sull'amministrazione delle finanze cittadine e sulla gestione dei patrimoni ecclesiastici attraverso l'imposizione di quelle che si possono definire le regole del principe, un insieme di norme e direttive di diritto pubblico con le quali si ribadì la superiorità della potestà legislativa ducale e si intervenne su una lunga tradizione di immunità e privilegi al fine di riorganizzare i rapporti tra autorità statale e corpi sociali.
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Titolo: Le regole del principe. Fisco, clero, riforme a Parma e Piacenza (1756-1771)
Autore:
Claudio Maddalena
Editore: Franco Angeli
Data di Pubblicazione: 2008
Pagine: 272
Formato:
ISBN: 9788856800302