Viaggiatori nell'aldilà

Renata Procacci, S. Mecenate

Il più antico esempio che la letteratura occidentale ci abbia tramandato di un viaggio nell'aldilà compiuto da un vivente si trova nel libro XI dell'Odissea (VIII-VII sec. a.C.), dove è descritta la discesa agli Inferi di Ulisse; ma è dubbio che i visionari medievali o coloro che misero per iscritto il resoconto della loro esperienze lo conoscessero. E possibile invece che qualcuno di loro avesse dimestichezza con opere greche più recenti, quali la Repubblica di Platone o il Dèmone di Socrate e il Ritardo della vendetta divina di Plutarco che ci tramandano le esperienze ultraterrene di Timarco e Tespesio L'esame dei testi medievali rivela che avevano familiarità con Virgilio, Silio Italico, con le Apocalissi apocrife ebraiche e cristiane. (...) E un mondo inaspettato quello che, ampio e vario, si apre davanti ai nostri occhi allorché riprendiamo in mano queste opere dimenticate: un mondo ricco di umanità e insieme percorso in profondità dal senso del mistero divino, segnato dallo sgomento e al tempo stesso dall'attrazione verso le eterne problematiche poste dalla morte e dall'aldilà; ancora in grado di toccare le corde più profonde di quel che Jung definì "l'inconscio collettivo".

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Titolo: Viaggiatori nell'aldilà
Autore: Renata Procacci, S. Mecenate
Editore: Ibiskos Editrice Risolo
Data di Pubblicazione: 2009
Pagine: 184
Formato: Brossura
ISBN: 9788854605251