Un giornalista conduce un'inchiesta serrata per cercare una risposta a tutte queste domande.L'Italia di oggi nasce il 20 settembre 1870, quando Roma diventa la capitale del nuovo regno, e i primi trent'anni di vita nazionale sono già lo specchio di ciò che siamo diventati: dal trasformismo in politica alla corruzione generalizzata, dalla compravendita dei voti parlamentari al populismo che rischia di sfociare in qualcosa di peggio, dalla malavita organizzata in strutture mafiose alle malversazioni ai danni dello stato e del cittadino. Persino le «trame nere» e quelle «rosse». Sembra incredibile, ma per quanto ci si sforzi non si riesce a trovare una sola «triste novità» del nostro tempo che non fondi le sue radici nelle cattive abitudini acquisite allora: depistaggi, ingiustizie nei tribunali, processi mediatici... Anche i personaggi sembrano sempre gli stessi: le vittime abbandonate dallo Stato, gli eroi neri della cronaca, i radical chic dei salotti. La verità è che non siamo mai cambiati e non abbiamo imparato nulla dagli errori e dalle bestialità commesse in passato. Dunque era davvero tutto già scritto? Perché non siamo stati capaci di crescere e di acquisire una diversa coscienza civile? Perché abbiamo perseverato nei nostri «peccati»? C'è una ragione che può giustificare tutto questo? Poteva andare diversamente? Se la Storia non si ripete mai, perché proprio in Italia è rimasta cristallizzata?
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Titolo: Scandalo Italia. Corruzione, trasformismo, populismo:1870-1900
Autore:
Pierangelo Sapegno
Editore: Neri Pozza
Data di Pubblicazione: 2021
Pagine: 240
Formato:
ISBN: 9788854521759