"La crisi della politica classica nel Novecento" tratta della realtà psicologica delle politiche eversive del Ventesimo secolo, e si occupa delle politicizzazioni eversive fasciste come di quelle di estrema sinistra. Per quanto riguarda la natura dei fascismi, assume che il maggior lume provenga ancora dalla scuola di Francoforte (o meglio, dall'opera di Adorno), che è possibile leggere depurata sia dei pregiudizi marxisti, sia delle ipotesi psicanalitiche. Quanto alle politicizzazioni di estrema sinistra, si sostiene che occorre riflettere su un fenomeno antropologico al quale non si è mai prestata nessuna attenzione: il soggetto politico di estrema sinistra riceve una acculturazione che lo emancipa dalle costrizioni sociali che prima aveva interiorizzato come istituzioni, ma non riceve una formazione globale che gli consenta di conoscere realisticamente la complessità del contesto sociale in cui vive, e quindi di competervi. Perciò, il soggetto politico di estrema sinistra non può tollerare nulla che tenda a ricostruire lo stato di cose che egli ha evertito; il suo nemico più temuto è colui che con il suo comportamento ripristina di fatto una gerarchia sociale tradizionale.
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Titolo: La crisi della politica classica nel Novecento. Le soggettività umane nei fenomeni di eversione violenta e di persecuzione che hanno segnato la vita europea...
Autore:
Alberto Palazzi
Editore: Rubbettino
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine: 221
Formato: Brossura
ISBN: 9788849818697