Una coscienza indifesa

Otello Coli

"Una coscienza indifesa" è un testo narrativo che ha i caratteri del genere carcerario: il protagonista, un uomo qualunque, senza pulsioni violente, senza particolari asperità di carattere, uccide senza volere, per legittima difesa, un prepotente, lui sì brutale e imbarbarito dalla mancanza di cultura e di categorie morali. Viene arrestato e comincia per lui una discesa negli inferi, nel luogo del tempo sospeso, senza un'ombra che possa guidarlo o consolarlo. Ci sono la solitudine, il dono dell'abbandono, l'ingratitudine e gli egoismi della gente, la rigenerazione morale. L'autore dimostra di aver compreso fino in fondo che nell'uomo ci sono tutte le potenzialità, tutte le vertigini e che anche l'universo chiuso del carcere non è popolato di delinquenti destinati geneticamente al male, ma di persone comuni che un gesto, un'occasione, una scelta di vita, spesso obbligata, hanno trasformato in fuori legge. Nelle celle non ci sono gli altri da noi, ci siamo noi o, meglio, quello che avremmo potuto essere.

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Titolo: Una coscienza indifesa
Autore: Otello Coli
Editore: Ets
Data di Pubblicazione: 2002
Pagine: 118
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ISBN: 9788846704948