Le teorie di bilancio tedesche del ventesimo secolo

Giacomo Manetti

Nel corso del ventesimo secolo i paesi di lingua tedesca hanno assunto un ruolo di leadership a livello internazionale nell'ambito delle discipline di accounting. Dopo un iniziale periodo dedicato alla sistematizzazione degli insegnamenti aziendali all'interno delle Scuole Superiori di Commercio, l'interesse degli studiosi si è concentrato sul bilancio, innescando un'aspra ma proficua contrapposizione fra sostenitori delle teorie statiche, dinamiche ed organiche. Nel periodo successivo al primo conflitto mondiale, Eugen Schmalenbach si adopera per l'affermazione della scuola dinamica, apportando così una "rivoluzione copernicana" nel modo di concepire la rendicontazione economico-finanziaria. Negli anni seguenti, altri autori hanno tentato di approfondire tale problematica, spostando l'attenzione sul sistema contabile e sul valore economico del capitale. Nel frattempo, un altro grande tema si imponeva all'interno delle discipline ragionieristiche tedesche: il processo di armonizzazione dei principi contabili. In particolare, il recepimento delle direttive comunitarie e la scelta di campo dell'Unione Europea sugli IAS-IFRS sono i momenti che hanno caratterizzato l'ultimo trentennio della storia della ragioneria tedesca. Il presente lavoro intende ripercorrere le principali fasi evolutive di questo intenso percorso, non mancando di sottolinearne gli aspetti che più hanno inciso su prassi e dottrina del nostro paese.

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Titolo: Le teorie di bilancio tedesche del ventesimo secolo
Autore: Giacomo Manetti
Editore: Franco Angeli
Data di Pubblicazione: 2008
Pagine: 232
Formato:
ISBN: 9788846499493