Manganelli è inquieto, sull'aereo che lo porta per la prima volta verso l'India, questa "casa madre dell'Assoluto" - inquieto come tutti noi, perché l'India è stata e continua a essere lo shock per eccellenza, fisico e metafisico. Perciò chiamerà queste pagine "esperimento con l'India": perché l'India toglie al viaggiatore la sua naturale sovranità e distanza. Così ogni "esperimento con l'India" è innanzitutto un esperimento con se stessi, un consegnarsi al "deposito dei sogni, l'unico luogo dove esistono ancora gli dèi, ma come delegati di un Dio sprofondato in se medesimo, e contemporaneamente incarnato dovunque, un luogo di templi e di lebbrosi, dal quale il sorriso di Buddha o di Siva non sono mai stati cancellati, morbidi e incomprensibili, estatici e mortali".Viaggiatore tardivo e magistrale, Manganelli seppe mettere la sua prosa, cresciuta nello spazio sigillato della mente, alla prova del mondo, illuminandolo con una naturalezza e una leggerezza sconcertanti. Questo viaggio in India avvenne nel 1975: l'autore ne scrisse subito il resoconto, che qui appare per la prima volta in forma di libro.
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Titolo: Esperimento con l'India
Autore:
Giorgio Manganelli,
E. Flamini
Editore: Adelphi
Data di Pubblicazione: 1992
Pagine: 104
Formato: Brossura
ISBN: 9788845909047