Il secolo infelice

Krisztina Sandor, K. Sandor, Imre Kertesz

A un critico che metteva in dubbio la coerenza tra i suoi saggi e le sue opere narrative, Imre Kertész, Premio Nobel per la Letteratura 2002, nell'introduzione a questo libro, risponde che tutti i suoi libri - tutti - parlano del medesimo soggetto: "l'Inavvicinabile". Forse è un paradosso, quello di parlare di qualcosa di inavvicinabile, ma non per lo scrittore ungherese che, nella propria esistenza, l'Inavvicinabile lo ha vissuto per ben due volte: prima, incarnato nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Buchenwald in cui è stato recluso; poi, nella situazione storica in cui ha iniziato a raccontare la sua esperienza nei lager, ovvero sotto il tallone del regime comunista sovietico. E' esattamente in quel momento che matura la convinzione su cui intesse molte pagine della sua opera: "L'Olocausto e le condizioni di vita in cui scrivevo dell'Olocausto si erano fusi in modo indissolubile." Sì, perché l'Olocausto diventa per Kertész come un verbo coniugato sempre al tempo presente: è lo stato dal quale continua instancabilmente a inviarci messaggi, a costruire ponti per testimoniare la verità di quel "secolo infelice" che ha preceduto l'inizio di questo millennio e vi è confluito. Ecco perché, ci avverte Kertész, gli scritti raccolti qui non possono essere considerati propriamente ma, in modo più pregnante e corretto, devono essere definiti 'approssimazioni': resoconti lucidi, crudeli, talvolta ironici, ma sempre impietosi della realtà e della natura umana di cui Kertész ha conosciuto gli straordinari abissi. Con una consulenza di Alessandro Melazzini.

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Titolo: Il secolo infelice
Autore: Krisztina Sandor, K. Sandor, Imre Kertesz
Editore: Bompiani
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine:
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ISBN: 9788845258008