Flessibilizzazione delle relazioni di impiego, fluidificazione delle traiettorie professionali, deregolazione della cornice istituzionale costruita attorno al lavoro rappresentano solo alcune tra le proposte oggi più note per definire le esigenze di una società post-industriale. Si tratta di progetti che, se non collocati all'interno di un orizzonte interpretativo adeguato, rischiano di riproporre una versione dei processi di modernizzazione economica ancorata ad una eccessiva rilevanza conferita al lavoro salariato e risultano responsabili dell'oscuramento di forme alternative di modernizzazione che, seguendo cicli complessi e differenziati, si sono fondate su una massiccia presenza di lavoro autonomo in cui rigidità e gerarchie immutabili non sono mai stati i tratti salienti. Fenomeni, questi ultimi, particolarmente evidenti oggi, alla luce della diffusa frammentazione e molecolarizzazione del tessuto produttivo e della proliferazione di condizioni occupazionali eterogenee ed atipiche che rendono i contorni del lavoro estremamente mobili. In questo quadro viene qui proposta un'analisi di natura teorico-interpretativa, suffragata da copiosi dati di ricerca, delle attuali trasformazioni del lavoro autonomo entro cui i rapporti di collaborazione tendono a rappresentare la punta dell'iceberg di tendenze radicate anche in altre condizioni occupazionali e nel cui contesto forme di regolazione differenti acquistano nuovi significati.
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Titolo: Il lavoro mobile. Diffusione del lavoro atipico e nuovi paradigmi occupazionali
Autore:
Mauro Magatti,
Cosimo Copertino,
Michele La Rosa,
Maurizio Mirri,
Roberto Rizza
Editore: Carocci
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine: 176
Formato:
ISBN: 9788843024711