C'è stato un tempo in cui il "Bel Paese", libro del 1867 di Antonio Stoppani, includeva, tra le meraviglie naturalistiche d'Italia, il paesaggio di Lombardia. E nel bel paese la Lombardia ha avuto un ruolo fondamentale proprio nell'Ottocento: nelle sue valli il paesaggio è stato ridisegnato dai profili delle nuove industrie, dagli impianti idrici per generare energia e dalle ciminiere; nella sua pianura le colture si sono modernizzate secondo i nuovi metodi dell'agricoltura, le città hanno cominciato a distendere sui campi limitrofi le loro periferie. Dalle collezioni dei musei lombardi sono uscite tele e opere capaci di declinare il paesaggio di Lombardia in tutte le mutevolezze del suo clima, in tutti i temi del lavoro, in tutta la poesia della sua natura. Tra i molti, i dipinti di Luigi Basiletti, Marco Gozzi, Pietro Ronzoni, Massimo D'Azeglio, Giuseppe Canella, il Piccio, Julius Lange, Antonio Fontanesi, Lorenzo Delleani, Uberto Dell'Orto, Vittore Grubicy, Giovanni Segantini, Emilio Longoni, Gaetano Previati, per l'occasione riuniti a Monza, compongono l'affresco di una grande stagione dell'arte lombarda e italiana.
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Titolo: Il paesaggio dell'Ottocento a Villa Reale. Le raccolte dei musei lombardi tra Neoclassicismo e Simbolismo. Catalogo della mostra (Monza, 20 marzo-11 luglio 2010)
Autore:
Fernando Mazzocca
Editore: Allemandi
Data di Pubblicazione: 2010
Pagine: 158
Formato: Brossura
ISBN: 9788842218449