Di lottizzazione si parla moltissimo e quasi sempre (e giustamente) in modo negativo. Basti pensare che tra il 1974 e il 2004 sul "Corriere della Sera" e "Repubblica" sono apparsi 1.115 articoli interamente dedicati a questo tema. Tutti, insomma, condannano la lottizzazione, ma tutti (tutti coloro che sono nella condizione di farlo), in misura maggiore o minore, ancora la praticano, in Rai ma anche in quei settori e in quelle aziende che hanno a che fare con il potere pubblico. Perché? Dipende solo da un'arretrata coscienza civile e dai ben noti mali della partitocrazia e del clientelismo? O ci sono motivi più strutturali dietro la longevità delle pratiche dì lottizzazione, che dalla prima repubblica si sono trasferite nella seconda e ora si affacciano alle porte della terza? Attraverso interviste con alcuni dei principali lottizzatori-lottizzati, e avvalendosi del confronto con le esperienze estere, il libro rintraccia le cause del fenomeno nella frammentazione del tessuto politico e sociale italiano e nell'esigenza - in sé sana - di garantire il principio del pluralismo sarebbero dunque le cause della degenerazione di una pratica che in sé non è da condannare.
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Titolo: Elogio della lottizzazione. La via italiana al pluralismo
Autore:
Paolo Mancini
Editore: Laterza
Data di Pubblicazione: 2009
Pagine: 144
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ISBN: 9788842087830