Ciò che rimane degli opifici idraulici, luogo della produzione che ha più caratterizzato il sistema economico della Valle, non è sempre facilmente riconoscibile. Alcuni edifici sono stati recuperati, non per l'uso originario - tranne in casi eccezionali -, conservando sia la struttura sia parti delle macchine e alcune delle opere idrauliche che servivano per alimentarli. In molti altri casi sono rimaste solo porzioni di muri, pietre sagomate, qualche frammento di opera idraulica, il tucco inghiottito da edifici del tessuto edificato, o da alberi, cespugli e muschi del bosco. Cionondimeno è proprio con la documentazione, l'analisi e la comprensione delle tracce lasciate dalla decadenza degli opifici, tracce di edifici e di canali abbandonati nei boschi, e delle rimanenze delle soglie delle traverse, dei gargami delle paratoie, degli sfioratori disseminati sul territorio, che si restituisce l'eco dell'epoca in cui quelle reti di servizi, asservite alla metallurgia valsabbina, innervavano profondamente il territorio. Riconoscere e riconnettere queste tracce ci permette di riannodare i fili che sussistono tra il paesaggio e la sua antropogenesi.
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Titolo: Gli opifici idraulici della Valle Sabbia. Conoscenza e conservazione
Autore:
Barbara Badiani,
Barbara Scala,
Stefano Barontini
Editore: Nardini
Data di Pubblicazione: 2020
Pagine: 168
Formato:
ISBN: 9788840401317