Il rovescio dell'arazzo. Note sull'arte della traduzione

Alberto Manguel

«Ogni traduzione è una trasposizione. Nel Medioevo, la parola translatio indicava lo spostamento delle reliquie di un santo da un luogo a un altro: traduzione quindi come dislocamento, come restituzione al segno della sua natura nomade, come sradicamento di un oggetto sacro dal sito in cui si trovava per essere collocato in un territorio altro – traduzione come movimento, traduzione come emigrazione. Al pari di chi trasporta reliquie, i traduttori spogliano il testo del suo aspetto esteriore e lo trapiantano nel terreno della propria lingua. Il nuovo contesto trasforma e preserva il testo, rivestendolo di una nuova pelle: traduzione come metafora». Il Testo ha un suo doppio, nel senso del Doppelgänger, nel senso della «trasposizione» e del fare la propria strada; e questo doppio è la Traduzione. Perché tradurre è esattamente dislocare, da un luogo all’altro. In un tale enorme campo di temi divaga – non parlando di tecnica: c’è qualcosa che non sia traduzione? c’è qualcosa che non sia interpretazione? esiste il «testo originale»? esiste un’opera che sia di un solo autore?... – questa colta riflessione, così ricca di storie esemplari legate alla vita e alla morte delle lingue; e di sapore classico e di lenta, dura-tura e solitaria lettura. Nel compierla, Alberto Manguel conduce il lettore nei sentieri che deviano tra due entità platoniche, inevitabili e impensabili: il «Testo puro» e la «Traduzione giusta».

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Titolo: Il rovescio dell'arazzo. Note sull'arte della traduzione
Autore: Alberto Manguel
Editore: Sellerio Editore Palermo
Data di Pubblicazione: 2024
Pagine: 168
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788838946615