La modernità e il fine della storia. Ebraismo e antigiudaismo da Kant ai giovani hegeliani. Ediz. ampliata

Francesco Tomasoni

Nell'età moderna la persistenza dell'ebraismo nel cuore della cristianità ha posto molteplici interrogativi. Dall'illuminismo alla frattura rivoluzionaria del 1848 un vivace dibattito scoppiò in Germania per la spinta degli ebrei all'emancipazione e all'assimilazione, rappresentata emblematicamente da Moses Mendelssohn. Vi furono coinvolti importanti scrittori e filosofi da Jacobi a Hamann, da Kant a Fichte, da Hegel a Fries, da Schelling a Strauss, da Bauer a Marx, da Feuerbach a Moses Hess. Non solo la concezione del cristianesimo e della civiltà occidentale, ma anche il concetto di ragione e di storia furono chiamati in causa sollecitando una riflessione talvolta molto incisiva. L'ebraismo s'è così rivelato una figura della modernità capace di illuminare, sotto una diversa angolatura, la mentalità e la filosofia contemporanea nella sua proiezione verso il futuro. La parabola qui descritta - dall'apertura fiduciosa dell'illuminismo berlinese alla reazione delusa e problematica di Moses Hess - aiuta a comprendere il formarsi dell'antisemitismo e di questioni che investiranno il Novecento, tuttora di attualità anche per la teologia.

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Titolo: La modernità e il fine della storia. Ebraismo e antigiudaismo da Kant ai giovani hegeliani. Ediz. ampliata
Autore: Francesco Tomasoni
Editore: Morcelliana
Data di Pubblicazione: 2019
Pagine: 251
Formato:
ISBN: 9788837233006