"Nell'ultimo decennio dell'Ottocento nascono in Italia due riviste destinate a lasciare un solco negli studi economici e sociali: il "Giornale degli economisti" di Maffeo Pantaleoni, Antonio De Viti de Marco e Vilfredo Parete, e la "Riforma sociale" di Francesco Saverio Nitti. Se molto sappiamo del "Giornale", sulla "Riforma" si è scritto soprattutto dal punto di vista sociologico e storico-politico, mentre relativamente in ombra è restato il suo contributo più strettamente economico. Eppure la battagliera rivista, di cui Luigi Einaudi diventerà redattore dal 1900 e direttore dal 1908, ben merita una rivisitazione anche in questo senso. Sulla scorta di una attenta indagine sulle fonti archivistiche non meno che sulle annate della rivista, Giulia Bianchi fa luce su un ruolo, forse meno evidente ma non meno autentico, del periodico torinese: quello di aver promosso, accanto alle più note problematiche liberiste e liberoscambiste, il dibattito su questioni aventi rilevanza di teoria economica, quali le questioni del costo degli scioperi e del dumping commerciale, degli scambi fra madrepatria e colonie e del valore economico della guerra. Sotto le esperte mani di Einaudi, fra il 1900 e il 1918 la "Riforma sociale" intesse un fecondo dialogo con gli altri periodici economici e politici del tempo: un dialogo soltanto sospeso dalla crisi economica e politica del primo dopoguerra." (R. Faucci)
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Titolo: Come cambia una rivista. La «Riforma sociale» di Luigi Einaudi 1900-1918
Autore:
Giulia Bianchi
Editore: Giappichelli
Data di Pubblicazione: 2007
Pagine:
Formato:
ISBN: 9788834874363