Un esperimento insolito e originale forma l’oggetto di questo libro: la messa a fuoco dei punti d’intersezione tra filosofia e le diagnosi radicali del potere, del comando e della legge fornite, in tempi e contesti diversi, da due grandi scrittori mitteleuropei come Elias Canetti (attraverso un confronto costante con l’opera di Kafka) e Herta Müller (lungo l’asse che collega la figura del Lager alle esperienze di sorveglianza, isolamento e derelizione esistenziale presenti nelle stesse democrazie). Per afferrare il senso delle trasformazioni del potere occorre andare alle radici: al principio che l’ha originato come fattore transculturale e storico comune a tutte le società umane. Il potere non può essere abolito: ogni tentativo di “superarlo” – sopprimendo questa o quella forma del suo esercizio – non ha finora fatto che potenziarlo. Il potere deve essere, invece, sradicato, sovvertito nella sua logica costitutiva: la logica dell’identità. Tracciare una linea di frattura e di opposizione al potere significa, nel cuore del nostro presente globale, spostare il focus sui soggetti e sulla loro potenza di metamorfosi e rigenerazione. Ma ciò è possibile solo staccandosi dal rumore dell’attualità e riprendendo il filo interrotto di opere solitarie ed estreme.
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Titolo: Contro il potere. Filosofia e scrittura
Autore:
Giacomo Marramao
Editore: La nave di Teseo
Data di Pubblicazione: 2025
Pagine: 176
Formato: copertina-morbida
ISBN: 9788834620434