Paesaggio politico. Per una storia delle trasformazioni sociali della natura

C. De Marchi, Martin Warnke

L'espressione "paesaggio politico" che dà il titolo al libro, non ha il significato comune di panorama, quadro politico, bensì la valenza letterale di natura plasmata e utilizzata in prospettiva ideologica e politica. In questo senso il paesaggio europeo, recando infinite tracce di "passaggi" storico-politici, è ben lungi dal configurarsi come "innocente". E precisamente su tale aspetto di risignificazione della natura (anche nella sua rappresentazione artistica) che Warnke appunta il suo sguardo. Così, muovendo dall'immagine emblematica riportata in sovracoperta, l'autore tratta delle demarcazioni di confine che dividono le potenze private da quelle regionali e nazionali, le autorità temporali da quelle spirituali: i confini diventano elementi costitutivi di un paesaggio fissato al punto da divenire "ritualizzato". Inoltre, le fortificazioni e i castelli eretti sulle montagne non hanno risposto solo a esigenze strategiche e difensive, ma hanno anche reso visibile la potenza del signore: il modo in cui il castello si rapporta al territorio circostante indica il modo in cui il signore si rapporta ai sudditi. Altre ancora sono le suggestive utilizzazioni del repertorio simbolico offerto dalla natura che qui vengono indagate: tutte concorrono a offrire uno sguardo più consapevole sulla natura e sull'arte che la ritrae.

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Titolo: Paesaggio politico. Per una storia delle trasformazioni sociali della natura
Autore: C. De Marchi, Martin Warnke
Editore: Vita e Pensiero
Data di Pubblicazione: 1996
Pagine: 188
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ISBN: 9788834326664