Nel Novecento la Chiesa cattolica ha affidato al Concilio Vaticano II il compito di "definire in modo nuovo la relazione tra fede e scienze moderne" (Benedetto XVI, Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2005). Riconoscendo il "grandioso" progresso delle "scienze naturali e umane" (Gaudium et spes, n. 54) il Concilio ha espresso aperture significative alla psichiatria, alla psicologia e alla sociologia. E stata una svolta antropologica i cui effetti hanno interessato il pensiero della Chiesa nel suo insieme: sia le discipline speculative, come la teologia e l'antropologia cristiana, sia quelle pratiche, come il diritto e in particolare il diritto canonico matrimoniale. Il libro di Gabriele Fattori prova a rileggere la svolta antropologica conciliare alla luce delle sue applicazioni giurisprudenziali. Un ampio Repertorio giurisprudenziale ricostruisce la bibliografia scientifica e giuridico-interdisciplinare della Rota Romana nel post-Concilio. Attraverso le opere a carattere scientifico e gli autori citati nelle sentenze rotali la ricerca risale alle scienze e alle correnti scientifiche in uso nella giurisprudenza canonica postconciliare dimostrando come la svolta scientifica conciliare sia stata coniugata nel tempo con i tradizionali riferimenti teologici, antropologici e giuridici del diritto canonico.
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Titolo: Scienza e diritto nella giustizia della chiesa. Le scienze umane moderne nella giurisprudenza rotale postconciliare
Autore:
Gabriele Fattori
Editore: Vita e Pensiero
Data di Pubblicazione: 2011
Pagine: 361
Formato: Brossura
ISBN: 9788834321041