Frutti maturi di una catena di trasformazioni dispiegatesi tra età delle rivoluzioni e primo conflitto mondiale, le scienze sociali dovettero misurarsi anzitutto con una razionalità tecnica ormai svincolata dai criteri di valore che avevano caratterizzato le società tradizionali. Imputate di essere artefici di una sorta di neutralizzazione dell'idea politica di conflitto, esse si trovarono a dover fronteggiare il sospetto di aver fatto della società un tutto armonico, a dispetto dei contrasti di interessi da esse stesse evidenziati. Sulla base di questa premessa, l'autore indaga il rapporto tra sfera economica e sfera politica attraverso quattro grandi autori - Smith, Marx, Schumpeter, Keynes - e in un arco di tempo che va dalla prima rivoluzione industriale alle soglie della seconda guerra mondiale. La tesi sostenuta è in breve la seguente: mai e in nessun momento la scienza economica ha potuto fare a meno del confronto con il Politico hobbesianamente inteso; vero è, invece, che essa, in quanto scienza sociale, ha imposto una riqualificazione del fare politico e che proprio questa riqualificazione ha rappresentato (e forse rappresenta) una sfida tutta giocata all'interno dell'esperienza della modernità e dell'idea stessa di Moderno.
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Titolo: Filosofia economica. Fondamenti economici e categorie politiche
Autore:
Adelino Zanini
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 2005
Pagine: 405
Formato: Brossura
ISBN: 9788833915968