Si tratta di un testo ritrovato e pubblicato, con un'introduzione e un'attenta cura editoriale, da Gregory Bateson negli anni sessanta del Novecento. Il protagonista, John Perceval, è figlio di Spencer Perceval, ministro di Giorgio III d'Inghilterra (il "re pazzo"), che aveva avuto una parte nelle decisioni riguardo alla follia del re e alla sua cura, e nel 1912 fu assassinato da un folle nella Camera dei Cammei. Per un curioso destino, anche il figlio John, giovane ufficiale, diede segni di follia (allucinazioni religiose) e venne curato nelle migliori case di cura dell'epoca. Guarito, raccontò la sua esperienza in questo memoriale. Alla suggestione del linguaggio a tratti stralunato, con accenti visionari che fanno pensare a William Blake - e anche al presidente Schreber, oggetto di un celebre saggio di Freud - si aggiunge l'interesse delle notazioni critiche sul trattamento allora riservato ai malati mentali (i "lunatici"): notazioni sorprendentemente acute e coerenti con quanto afferma, per esempio, Michel Foucault nella sua "Storia della follia". Questo aspetto, oltre che il contesto storico più generale, è esaminato da Paolo Bertrando nella Nota finale.
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Titolo: Perceval. Un paziente narra la propria psicosi, 1830-1832
Autore:
Antonella Gilli,
Gregory Bateson,
Paolo Bertrando
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 2005
Pagine: 381
Formato: Brossura
ISBN: 9788833915906