Nell'affrontare il tema delle relazioni tra psicoanalisi ed etica, l'autore colloca idee e scuole all'interno di una concreta storia di affetti, di travagli, di tribù, di istituzioni, di utopie, di potere, di conflitti e di adeguamento ai fattori socioculturali. Il mestiere dell'analista e la funzione sociale della psicoanalisi, che alcuni vorrebbero in posizione di neutralità e altri di critica, appaiono così in tutta la loro ambiguità politica e sociale. Pur aspirando a essere una disciplina scientifica e dunque extramorale, la psicoanalisi non solo non è estranea alle problematiche legate ai valori, ma ha anche espresso in certi periodi un nucleo di fede quasi religiosa nelle proprie capacità di trasformare il mondo, regolamentando secondo i principi psicoanalitici le relazioni umane e cercando di 'educare' un sempre maggior numero di persone alla padronanza degli istinti attraverso il potere della ragione. D'altra parte, i cambiamenti intervenuti nella società determinano la psicoanalisi a modificarsi, chiedendole di conformarsi alla richiesta di efficienza e produttività. Da qui una domanda bruciante: è ancora possibile e auspicabile pensare ed esercitare una psicoanalisi intesa come tecnica illuministica di liberazione tramite la conoscenza di sé, in un'etica di onestà e rispettando il diritto del paziente alla resistenza?
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Titolo: Psicoanalisi ed etica. Appunti di critica storico-sociale
Autore:
Giorgio Meneguz
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 2005
Pagine:
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ISBN: 9788833915890