Se l'intolleranza fu la malattia del cattolicesimo, se il nazismo fu la malattia della Germania, l'integralismo è la malattia dell'Islam. Nella tradizione l'accesso al Corano e ai testi profetici era ben custodito; e l'interpretazione, affidata a un ceto di letterati colti e tutt'altro che indifferenti ai piaceri della vita, faceva parte di un'arte del governo cui non era estranea né la saggezza né la tolleranza. Ma non sempre è stato possibile, nella storia, impedire un accesso incontrollato ai sacri testi e, più recentemente, con la crescita demografica e la democratizzazione, sono diventati infinitamente più numerosi quei semiletterati che, mossi da risentimento e portati al fanatismo, si sentono autorizzati a farsi portavoce dell'islam. Sono loro che alimentano i ranghi degli integralisti. Per comprendere la genesi di questa malattia l'autore risale lontano nella storia: alla Medina del Profeta (VII secolo), alla Baghdad degli abassidi (IX secolo) e poi via via fino all'Arabia del XVIII secolo, con la fondazione del wahhabismo, il movimento fondamentalista che nell'attuale Arabia Saudita realizza un mostruoso connubio con l'americanizzazione dell'economia e della società. Il libro invita a questo viaggio nel tempo alla ricerca delle ragioni interne della malattia dell'islam, ma fornisce anche gli elementi per capire le cause esterne che la rendono oggi tanto virulenta: non riconoscimento dell'islam da parte dell'Occidente, sacrificio dei principi agli interessi da parte degli occidentali, egemonia da loro esercitata nell'impunità e nell'ingiustizia. In Appendice "Che cosa ci si può attendere da una guerra?"
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Titolo: La malattia dell'islam
Autore:
Egi Volterrani,
Abdelwahab Meddeb
Editore: Bollati Boringhieri
Data di Pubblicazione: 2003
Pagine:
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ISBN: 9788833914657